giovedì 7 marzo 2013

Giornalisti di cui vergognarsi: la malintesa idea di democrazia del riottoso Riotta


Come si possono dimenticare con tanta vergognosa leggerezza le istanze sociali per una patria giusta di un leader politico quasi mistico e super-amato dal suo popolo?

Faccio riferimento all'editoriale di Gianni Riotta su La Stampa dal titolo: Venezuela, la finta democrazia.

Gia', perche' di fronte al Venezuela di Chavez l'Italia è meglio, vero Riotta, piena di scandali e di corrotti che si suicidano quasi ogni giorno, con la disoccupazione al 40% e la gente che per colpa della malapolitica che tu appoggi, e' precipitata nell'ultimo decennio nel baratro della poverta' piu' nera?!
A parte la tua mancanza di rispetto di fronte al lutto, l'impertinenza e l'insensibilita' che dimostri, chi sei tu per permetterti di criticare in questo modo il paese sudamericano proprio mentre piange colui che considera il suo eroe, un umile tra gli umili, il cui merito piu' grande e' stato di risvegliare l'orgoglio e la dignita' di un popolo sopiti da secoli di sfruttamenti?
Sei un giornalista, non un economista o un politico, eppure dimostri, in buona compagnia di tanti tuoi colleghi, di essere e di pensare come quei politici deprecabili e intellettuali italiani alto-borghesi che ultimamente in tv si riempiono la bocca di dati di economia ma che non sanno piu' cos'e' la solidarieta' e il cuore di fronte alla sofferenza della gente. Sono finiti i tempi degli editoriali supponenti come il tuo e i soli a non accorgersene siete rimasti ormai solo tu e Giuliano Ferrara.

Perche' e'  facile criticare, puntare il dito dall'alto di una condizione privilegiata di borghese di classe medio-alta, contro una persona che per il suo grande amore per la patria ha sofferto la fame, il carcere per motivi politici, la malattia, che ha fatto la storia di un paese e forse di un intero continente. Tu Chavez non lo conosci affatto, ti sei solo riempito la testa di dati manipolati presi a scatola chiusa da chissa' dove. Vai a studiarti la vita vera di Chavez, a guardarti i racconti che lui stesso ha rilasciato e te ne innamorarai. Insomma mettici il cuore prima di scrivere certe stronzate da pseudo-intellettuale! Si vede proprio che sei in malafede, che non te ne frega niente della giustizia sociale, che soprattutto non ti sei informato bene, dalle fonti originali e non da quelle solite filo-americane, specie sulla politica chavista di lotta all'analfabetismo. E' stata una persona, Chavez, che ha vissuto la poverta'  fin da piccolo e se ne e' emancipato anche grazie alla scolarizzazione e ha voluto condividere questo diritto con il  suo popolo. E se c'e' qualcuno che ha meritato il po' di benessere che il Venezuela ha goduto negli ultimi anni, quello e' sicuramente lui e il popolo venezuelano. Avra' fatto degli errori Chavez, certo come tutti, ma ha reso felici milioni di  poveri che prima soffrivano di stenti. Ti pare poco di questi tempi, pensaci, ti pare cosi' poco? A parte che ha calmierato il prezzo del petrolio a livello internazionale. Ma poi ha avuto il grande merito di gettare le basi per l'unificazione politico-economica dell'America Latina, contribuendo ad emanciparla dall'egemonia degli Stati Uniti, dal complesso di inferiorita' economica e sudditanza psicologica nei confronti del gigante nordamericano, cosa questa che certamente portera' i suoi frutti nel prossimo futuro. Ora infatti è possibile intravedere all'orizzonte il risveglio del continente latinoamericano e del suo grande potenziale umano e politico, al punto da essere in grado di sostituire e oscurare l'egemonia culturale USA.

Coi proventi del petrolio il leader sudamericano avrebbe potuto fare affari con i potenti della terra, tenendo per se stesso, la sua famiglia e i suoi piu' stretti accoliti gli immensi vantaggi economici derivanti. E invece ha voluto condividere questo provvidenziale benessere col suo popolo, e non per un'improvvisa generosita' ma seguendo  un progetto ideale di vita che veniva da lontano e che coinvolgeva la liberazione non solo economica ma anche politica della patria fin dai tempi della sua incarcerazione a seguito del fallito golpe. E vuoi sapere un'altra cosa? Stanno venendo fuori in queste ore le prove che proprio i tuoi amici nordamericani siano stati ad indurre nel tempo i vari tumori che alla fine hanno ucciso il mandatario, come hanno già tentato varie volte di fare con Fidel Castro senza riuscirci. Io spero che non stiano così le cose, perche' se cosi' fosse potrebbe scoppiare una guerra contro il terrirismo al contrario, dove stavolta sarebbero gli Stati Uniti a fare la parte del Bin Laden di turno. E tu continua pure ad andare a formarti negli USA se vuoi e ad impregnarti di cultura della destra nordamericana...ma io ti consiglio di non farlo, dovresti invece farti un esame di coscienza e dire: chi sono io per criticare Chavez, un gigante al mio confronto, un leader politico infinitamente generoso e coraggioso e super-amato dal suo popolo?

Caro Riotta, la verità è che la pessima classe politica e dirigente che abbiamo avuto negli ultimi decenni ha fatto uscire l'Italia da quel flusso animico planetario impegnato a fare la storia dell'umanità. Avremmo bisogno di una rivoluzione culturale e invece pensiamo solo al nostro piccolo orticello, non vediamo piu' al di là di quello. Siamo talmente incastrati nella difesa o ricerca di un benessere fittizio che non sentiamo piu' la pulsione solidale verso chi veramente vuole migliorare il mondo a beneficio di tutti.
Noi europei dobbiamo metterci in testa che non esiste solo l'economia a questo mondo. Ci sono anche altre cose molto importanti, come  l'amore, la gratuità, l'empatia, la solidarietà, l'unità, la condivisione. E Chavez conosceva molto bene l'importanza di ognuno di questi valori. Sapeva che la vita vale la pena di essere vissuta a pieno solo nell'amore e perseguendo un grande ideale di bene collettivo. Insomma, ognuno di noi puo' essere veramente felice solo se anche tutti gli altri lo sono. Amen.

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