venerdì 31 agosto 2012

'Isaac' deja tres muertos y miles de evacuados en dos estados de EE.UU.

El huracán 'Isaac', que sigue azotando el sur de EE.UU., se cobró la vida de 3 personas, una en Misisipi y otras dos en Luisiana. En ambos estados la gente se quedó sin luz y tuvieron que ser evacuadas unas 50.000 personas.

En Misisipi una persona falleció cuando cayó un árbol sobre su automóvil. En Luisiana se han registrado dos víctimas mortales. Un hombre murió en Vermillon al caer desde un árbol al que se había subido para ayudar a otra persona. Otro falleció en un incendio en la ciudad de Gretna. Debido a los fuertes vientos, los bomberos no pudieron actuar de inmediato.


EEUU: Militares preparaban un golpe y el asesinato de Obama


Cuatro militares de EEUU fueron acusados de preparar un golpe de Estado y el asesinato del presidente Barack Obama, comunicó anoche la edición Detroit Free Press.

Según la fiscalía, los conspiradores gastaron US$87.000 en armas y explosivos y planeaban tomar varias instalaciones estratégicas y después matar al presidente del país.

Los acusados se autodenominaban “Forever Enduring Always Ready” (“siempre resistiendo, siempre listos”), lo que forma la sigla “FEAR” (“temor” en inglés).Uno, el soldado Michael Burnett, se declaró culpable de cargos de homicidio involuntario y de pandillas en los homicidios del ex soldado Michael Roark y su novia, de 17 años de edad, Tiffany York.

Burnett dijo que Roark, que acababa de salir del ejército, sabía de los planes del grupo de la milicia y fue asesinado porque era “un cabo suelto.”

La Fiscal Isabel Pauley afirmó que el grupo compró 87.000 dólares en armas y materiales de fabricación de bombas y conspiró para tomar el control de Fort Stewart, los objetivos con bombas en Savannah y el estado de Washington, así como asesinar al presidente.

De acuerdo con la AP, aunque las autoridades no saben cuántos miembros hay en el grupo,  lo acusan de planear algunos ambiciosos planes terroristas domésticos.

El grupo de milicianos tenía grandes planes. Planeaba apoderarse de Fort Stewart y de su punto de control de munición, y habló de bombardear Forsyth Park en Savannah. En el estado de Washington,  el grupo planeó bombardear una presa y envenenar los cultivos de manzana. En última instancia, dijeron los fiscales, el objetivo de la milicia era derrocar al gobierno y asesinar al presidente.

Todos están acusados ​​por las autoridades estatales con  homicidio premeditado, actividad de pandilla criminal, asalto agravado y el uso de un arma de fuego al cometer un delito grave.
 

8/29/12 - Fuente

LA SOVRANITA' ENERGETICA DI CUBA

Vivere senza petrolio: L'esperienza di Cuba

Trama:
Il documentario racconta la straordinaria forza e tenacia di un popolo che per primo si è trovato a sperimentare la mancanza della risorsa petrolio in tutte le sue forme: l'enorme crisi energetica a Cuba nel 1990 avrebbe potuto comportare una grave carestia alimentare e pesanti difficoltà sociali, e invece affrontata con creatività ha portato alla scoperta di un nuovo stile di vita. Grazie alla cooperazione, il risparmio, il riuso, la conservazione e lo spirito di comunità, Cuba ha ridotto al minimo i consumi energetici, rinunciando anche ad alcune comodità e sprechi tipici del nostro tempo.




Titolo: Vivere senza petrolio: L'esperienza di Cuba
Durata: 53 Min
Anno di produzione: 2006
Genere: Documentario
Regista: Morgan Faith
Cast: Bruce Cromer, Jorge Mario, Rachel Bruhnke

domenica 19 agosto 2012

Corrado Malanga: la Fisica di Bohm spiega gli alieni, l'universo è un'illusione olografica

Corrado Malanga è un ricercatore e docente universitario che negli ultimi anni è venuto a trovarsi al centro di molte polemiche per via delle sue tesi ufologiche riguardanti soprattutto il campo degli addotti, di cui sostiene aver eseguito per lungo tempo una dettagliata analisi casistica in Italia e una ricerca esaustivamente condotta, da cui si disprenderebbero al fine ipotesi molto agghiaccianti su degli argomenti cruciali da sempre sull'esistenza, non solo di questi esseri, ma dell'uomo in generale: quella dell'anima, per esempio; di Dio; ecc ecc.

    "Io volevo studiare gli alieni, ma mi sono reso conto che prima di tutto dovevo capire come è fatto l’uomo"
    — C.Malanga

sabato 18 agosto 2012

"Lo que no te cuentan sobre Siria" [Conferencia completa]

"Lo que no te cuentan sobre Siria - Repetición del mismo guión que en Libia"
(Alfrredo Embid)

Conferencia en el Ateneo Científico, Artístico y Literario de Madrid.
Invitado por la sección de pensamiento marginal.
4 de Diciembre de 2011


Il ruolo sudicio, schifoso, sordido, sozzo, immorale, laido delle Corporation nella storia contemporanea

Chi decide le nostre vite?
Chi sceglie cosa mangiamo, che cosa ci raccontano o ci nascondono i media?
Chi "si compra" il presidente degli Stati Uniti e poi gli dice come e quando fare la guerra?
Chi determina cosa respiriamo, controlla la ricerca scientifica per scegliere quali malattie saranno curate nei prossimi decenni?
Risposta: LA CORPORATION !!! Ovvero, l'impresa capitalistica multinazionale.


venerdì 17 agosto 2012

SÍ AL ASILO PARA EL HEROICO ASSANGE!

El gobierno de Ecuador ha otorgado asilo político al fundador de Wikileaks, Julian Assange. Con el asilo concedido, Wikileaks obtiene un nuevo impulso para seguir canalizando documentos e información que pone al desnudo las maniobras sucias de las grandes potencias. Y el caso de Wikileaks ha puesto bajo la lupa el papel de los medios de comunicación occidentales muchos de los cuales actuaron como fuentes de desacredito y deslegitimación contra Assange.

venerdì 3 agosto 2012

L'Argentina promette di continuare a ridurre il debito e pone fine al 'cantiere' bancario

Questo Giovedi l'Argentina ha annunciato che continuerà la sua politica di riduzione del debito e Venerdì lascerà il cosidetto 'cantiere' bancario per pagare l'ultimo bonus alle banche.

L'iniziativa è stata fatta dal ministro dell'economia del paese, Hernan Lorenzino. "Manca un giorno. La riduzione del debito ci permette di fare più cose per la gente", ha scritto sul suo account Twitter il ministro, nel bel mezzo del conto alla rovescia di Venerdì, giorno del pagamento della cosiddetta Boden 2012 per un totale di 2.281 milioni di dollari.

La mossa arriva undici anni dopo che il governo argentino, nella peggiore crisi economica della storia, confiscò 70.000 milioni di dollari in depositi dai risparmiatori.

"Il modo in cui l'Argentina è avanzata dal 2011 è dovuto da un lato al mancato pagamento di una parte significativa del debito estero pubblico e il secondo passo importante è stata una svalutazione della moneta nazionale per facilitare il posizionamento dei prodotti nazionali sui mercati mondiali", ha detto al canale televisivo RT il professore di economia politica Julio César Gambina. (traduzione Cuba-Italia Blog)

Eccola, la manipolazione mediatica made in USA!

Negli Stati Uniti c'è sempre piu' fiction e sempre meno realtà. Uno degli ultimi esempi: la reazione sulle prime divertita degli spettatori di un cinema di Denver dove, durante la prima di Batman, un giovane mascherato è entrato armato e ha fatto una strage. L'unico modo per dire la verita' in USA sembra ormai quello dei film. E' forse questa l'unica libertà rimasta, quella di trasformare tutto in fantasia, distogliendo l'attenzione dalla realtà e disinnescando così la potenza dirompente della verita!

Scena tratta da "Wag The Dog" (“Sesso e Potere”, 1997) 

Great movie about manipulation in media, what you see is actually NOT what's happening...Same old story all over the world.

BANCHE AIUTINO L'ECONOMIA REALE!

Linea azzurra: andamento dei tassi d'interesse della Zona Euro.
Da notare i tassi prossimi allo zero del Giappone (linea viola).

Tassi d'interesse eurozona: taglio di Draghi fino allo 0,75%. Ma per le borse, i mutui e lo spread cambia ben poco.

Bene! Le banche devono fare le banche non gli usurai, perché hanno anche uno scopo sociale oltre che economico. Non devono lucrare sui tassi d'interesse, il loro guadagno va ridotto alla pura copertura delle spese, i banchieri devono ricordare che i soldi non sono i loro ma dei risparmiatori, se prestano denaro lo devono fare a 0 interessi (come fa il Giappone) o a interessi molto bassi, giusto per coprire le spese, e questo discorso vale in special modo all'interno dell'Unione Europea. Insomma, le banche, se vogliono continuare ad esistere, devono aiutare l'economia reale, non soffocarla. Pero', caro Draghi,  a che serve che la BCE tenga fermi i tassi di interessi allo 0,75% se poi questo sconto viene usufruito solo dalle banche, mentre quei pochi imprenditori che hanno ancora la fortuna di vedersi accordato un prestito devono sottostare a tassi d'interesse mai inferiori al 5-6%? L'unica soluzione è nazionalizzare le banche.

giovedì 2 agosto 2012

Cia e Mossad: prima la campagna mediatica poi la guerra


di Giancarlo Chetoni

Per capire l’origine delle “rivolte popolari” che secondo i media dell’Occidente starebbero trascinando nel caos la presidenza di Bashar al Assad occorre risalire al 25 febbraio di quest’anno quando passato il Canale di Suez approdano nel porto siriano di Latakia la fregata Alvand e la nave appoggio Kharg della Repubblica Islamica dell’Iran.
Una delle gazzette-internet, a cui non ci va di fare propaganda, legata all’intelligence di Usa e “Israele” ne anticiperà la destinazione finale il giorno 16 aprendo così : “… l’accordo passato sotto silenzio in Europa è di quelli che cambiano la geopolitica del Mediterraneo, perché nave dopo nave Teheran costruirà la sua prima base in Medio-Oriente. Dalla fine di febbraio Iran e Siria si impegneranno a lavorare alla costruzione di un porto di appoggio per la marina militare di Ahmadinejad. La base stando a quanto previsto avrà anche un deposito di armi che sarà gestito dalla Guardia Rivoluzionaria Pasdaran. Si partirà dall’allargamento delle strutture per poi passare all’abbassamento del fondo marino (dragaggio ndr) e all’installazione di tutta la strumentazione necessaria a trasformare la zona in area militare. In questo modo potranno presto attraccare anche i sommergibili iraniani. Teheran sarà in grado di gestire con questo accordo da nord e da est un possibile conflitto con Israele. L’Iran ora è a soli 287 km dal confine con Israele…”.
Il tono allarmato dell’ “informatore” che ha redatto l’articolo non fa altro che portare allo scoperto, l’urgente necessità di Cia e Mossad di accendere la miccia per il “fuoco alle polveri” di una campagna di stampa “internazionale” contro il presidente Bashar al Assad.
Obama, dal canto suo, minaccerà le prime sanzioni unilaterali contro la Siria già da gennaio e le applicherà a marzo, dopo aver dichiarato, dalla Casa Bianca, che Damasco rappresenta una minaccia di straordinaria gravità per gli interessi degli Stati Uniti.
Naturalmente la responsabilità dell’approdo delle navi militari iraniane a Latakia sarà scaricato anche sull’Egitto del dopo Mubarak e su Hamas che per celebrare l’avvenimento - si sosterrà in un numero successivo - il 24 febbraio sparerà una grandinata di razzi sul Negev.
Si farà in tempo a ricordare, sul web, che il porto siriano è a una distanza di soli 72 km da quello di Tartus dove è in costruzione una base di appoggio navale per Mosca e dare allarmato risalto anche all’acquisto da parte di Damasco di 76 missili antinave Yakhont con un raggio operativo di 300 km capaci di forare la più sofistica difesa navale Usa (Aegis ndr) e di creare il vuoto anche sulle rotte delle unità navali militari e commerciali di “Israele”.
Notizia corrispondente a verità ma che omette di rivelare i retroscena dell’acquisto siriano.
Una cessione autorizzata con molti mal di pancia da Medvedev.
L’Iran, dal canto suo, ha elaborato un missile balistico per impiego navale il “Khalije Fars” altrettanto veloce (mach 3) ed accurato nella fase finale di volo, con eguale portata in miglia marine ma con un potere di distruzione a bersaglio 3 volte superiore a quello fornito dalla Russia a Damasco dopo un lungo tira e molla che ha visto prevalere l’apparato industriale e militare che sostiene il premier Putin sulla “melina-niet” di Medvedev.
Una tecnologia che inevitabilmente finirà per arrivare nelle mani delle forze armate della Siria.
La testata bellica del “Khalije Fars” è di 650 kg contro i 220-230 kg delloYakhont.
Insomma nelle stanze del Cremlino si mastica amaro, da una parte contro il “kombinat” e quello che in Occidente viene sprezzatamene definito il “clan dei siloviki” e dall’altra per i crescenti successi militari dell’ Iran.
La Siria sta gettando le basi di un sonoro rafforzamento della sua deterrenza. Il Paese di Bashar al Assad acquisisce la capacità di prendere decisioni politiche più confacenti alla sua strategia militare nel Vicino Oriente.
La pluridecennale collaborazione militare tra i due Paesi che ha continuato a funzionare alla perfezione con la presidenza Putin manifesterà i primi inciampi con l’ex di Gazprom nel 2009 dopo il rifiuto del Cremlino di consegnare alla Siria l’Iskander B.
Un missile terra-terra estremamente avanzato capace di colpire con un cep di 5-10 metri qualunque obbiettivo militare in “Israele” oltre che di superare ogni contromisura elettronica per l’intercettazione in volo con un carico bellico di 1.000 kg .
Un’arma - secondo l’allora governo Olmert - sufficiente a modificare in profondità gli equilibri militari nel Vicino e Medio Oriente. Cosa non lontana dal vero se fosse stato fornito da Mosca a Damasco in quantità numeriche adeguate.
L’Iran, legato da un patto militare con la Siria, ha costruito alla periferia di Hama e Dayr az Zawr due fabbriche che sfornano ogni anno decine di missili balistici M 600, su piattaforme mobili, capaci di colpire con una portata di 280-300 km e con ottima precisione a bersaglio dalla Giudea al Negev, tecnologicamente modellati sul “Fatah 110” con una carica bellica di 0.5 tonnellate.
Gli esperti militari indipendenti indicano la messa in campo annuale di 70-80 M 600. Insomma, se attaccata la Siria potrebbe portare, per la prima volta dal ’67, la guerra ben dentro il territorio nemico, a casa dell’aggressore. Dal canto suo l’Iran non farà niente per nascondere l’irritazione nata dalla decisione del Cremlino di vedersi negato il sistema di difesa aerea S 300 pm1- pm 2 che avrebbe permesso a Teheran di dormire sonni tranquilli anche in caso di un massiccio e protratto attacco aereonavale Usa e di ridicolizzare le ricorrenti minacce israeliane.
Decisione presa da Medvedev e che costerà alla Russia oltre 500 milioni di dollari di penali, in sede giudiziale internazionale, per omesso rispetto di un accordo commerciale sottoscritto in aggiunta alla perdita per mancate forniture militari per altri 850 milioni di dollari all’industria Npo Almaz e al kombinat Rosoboronoexport.
Le frizioni con Teheran arriveranno a impedire il sorvolo dell’Ilyuschin di Medvedev dello spazio aereo dell’Iran.
Il rallentamento nei lavori di ultimazione della centrale atomica di Bushekr, i problemi di avviamento dell’impianto da parte di Rosatom saranno interpretati da Teheran come facenti parte di un piano della presidenza pro-tempore di Mosca intenzionalmente diretto a rallentare il programma nucleare dell’Iran per le continue pressioni di Usa, Israele e cosiddetta “comunità internazionale”.
Pressioni che a Mosca, sotto la presidenza Medvedev, trovano con frequenza una solida accoglienza. Le motivazioni? Molte.
Lo Start, l’ingresso nel Wto, la manifesta incapacità del soggetto a guidare la Russia, l’aggressività, anche corruttiva (Eltsin docet) dell’Occidente, il “liberalismo” assorbito durante la permanenza a Gazprom con Andrey Miller, un ebreo tedesco.
Insomma, Medvedev come un bidone di vodka nelle stanze del Cremlino, anche se più presentabile di Eltsin.
Il 25 febbraio 2011 la Alvand e la Kharg arrivano a Latakia, Al Jazeera e Al Arabya cominceranno a lanciare i primi flash di disordini a Dara’a, in Siria, a un tiro di sputo dal confine con la Giordania, il 17 marzo.
Il mukhabarat di Abdallah, meglio conosciuto come “re caccola” inizierà a far muovere sul terreno di confine con la Siria gruppi armati di tagliagole e mercenari finanziati dai Saud.
Il 18 marzo arriveranno le prime notizie di una “rivolta popolare” nel sud della Siria,
A fine mese Abdallah durante una manifestazione pubblica riceverà la prima, inaspettata scarica di scarpe e pietre da giordani e palestinesi.
Nel Kurdistan Cia e Mossad recluteranno “volontari” da spostare sul confine est della Siria appoggiandosi alla logistica delle basi Usa in Iraq.
Damasco risponderà con la chiusura degli attraversamenti e il controllo delle linee di confine inviando blindati e unità scelte della Guardia Repubblicana a sud e a nord est di Damasco.
I tagliagole e i mercenari reclutati dai petrodollari wahabiti troveranno l’appoggio di qualche gruppo di opposizione locale. Qualche centinaio di miliziani. Mentre le principali città della Siria, Damasco in testa, saranno percorse da gigantesche manifestazioni di appoggio popolare a Bashar al Assad.
L’Alvan e il Kharg a Latakia segnano la fine definitiva delle speranze occidentali di poter staccare Damasco dall’alleanza politica e militare con Teheran, di isolare Hizbollah in Libano e ridurre la contestata influenza dell’Iran al solo Golfo Persico.
La campagna di stampa di Al Jazeera e Al Arabya e degli “internauti” contro la Siria scatterà con un sincronismo perfetto, che troverà sponda in tutti i media dell’Occidente e nei governi europei di Portogallo, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia con Frattini in gran spolvero. Una campagna di stampa che sta andando avanti da mesi e segnala, a ben vedere, al di là delle intenti intimidatori e terroristici che persegue, rozzezze descrittive con accenti parossistici, un supporto visivo inesistente oltre ad una colossale confusione con inevitabili scivolamenti nell’improponibile e nel ridicolo.

24 giugno 2011 -  Fonte

mercoledì 1 agosto 2012

Cuba acusa a 4 mexicanos por plan contra visita del Papa

La televisión cubana mostró a cuatro ciudadanos mexicanos que confesaron participar en planes desestabilizadores contra la visita del Papa Benedicto XVI, financiados por grupos mercenarios de Estados Unidos y México. teleSUR
http://multimedia.telesurtv.net


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