martedì 18 ottobre 2011

La vicenda di Pharmamatrix: qual’è il futuro del Vidatox?

Il dott. Antonio Fraga
Castro, Direttore del
Laboratorio Labiofam.
Vediamo i fatti.

ThisIsCuba segue da sempre i fatti legati al Vidatox, precedentemente Escozul. Probabilmente siamo stati tra i primi a riportare i SOLO PRESUNTI effetti di questo “farmaco” del ramo omeopatico.

Le Iene, la famosa trasmissione di Italia Uno, realizza un servizio con il solito stampo da “scoop”. Telecamera nascosta e via direttamente alla Labiofam, l’azienda farmaceutica statale che dispensa il farmaco, per l’appunto antinfiammatorio, analgesico ed antitumorale da assumere insieme alle cure tradizionali.

Da qui un boom pauroso di partenze per Cuba. Li chiamano i viaggi della disperazione e il nostro sito è letteralmente bombardato di richieste, di informazioni. La verità signori non è scritta da nessuna parte, se non in un dossier, che al momento non esiste. Poco da fare. Funzioni o non funzioni il Vidatox non può con i criteri scientifici essere consigliato.

Iniziano anche i viaggi dei soliti furbetti. Alcuni ci insultano per mail, altri cercano di pubblicizzare i loro viaggi con post che vengono puntualmente oscurati dalla nostra redazione. Ma le boccette di Vidatox che Labiofam consegna gratuitamente, sono a quel punto oggetto d’un commercio pazzesco, con prezzi che toccano i 1000 euro a pezzo.

In tutto questo intreccio di vicende, l’azienda Pharmamatrix del Dott. Matteucci, si porta  a casa il risultato di essere rappresentante ufficiale del prodotto Vidatox (e non solo) di Labiofam.

Il prezzo è di euro 98 a boccetta e viene richiesta una visita medica. Prezzo: 45 euro. Insomma. Uno va in Albania anziché a Cuba e si porta a casa il medicinale omeopatico. Risparmia tempo e soldi e quindi grazie a Pharmamatrix. La stessa Pharmamatrix ha messo in piedi un bel business e al tempo stesso fa risparmiare. Nulla da dire.
 
Ma perché in Albania. Abbiamo intervista il Dott. Matteucci, non Dottore inteso come medico laureato in medicina e chirurgia o professioni sanitarie, bensì in giurisprudenza, quindi certamente più esperto nel muoversi tra legislazioni che per quanto concerne le proprietà medicamentose del preparato cubano. Nella cordialità dell’intervista ci appiano alcuni dubbi. Pharmamatrix quindi ha aperto in Albania in quanto il Decreto 219/2006 rende praticamente impossibile la dispensazione sul territorio italiano di tali prodotti. Così in realtà vale per tutti gli Stati Membri dell’UE. Il Decreto 219/2006 è realizzato tra le altre cose tenendo conto delle necessità legate alle procedure di registrazione dei medicinali in UE, che prevedono tempi per il mutuo riconoscimento più rapido. Ovviamente non siamo in grado di quantizzare i guadagni messi in piedi di Pharmamatrix. Sappiamo solo che la clinica è adibita per ricevere un centinaio di pazienti al giorno e conosciamo per l’appunto il costo del flacone e della visita, se non degli integratori, un mix di miscele antiossidanti naturali.

Sappiamo anche che Pharmamatrix è praticamente responsabile della sola conservazione del prodotto. Responsabile della produzione e della spedizione è la stessa Labiofam.

Qualche giorno fa giornali, telegiornali, locali e nazionali diramano la notizia che il Presidente di Labiofam è stato denunciato (alcuni organi di stampa hanno addirittura parlato di arresto) dopo che la guardia di finanza di Bari ha rinvenuto  39 chilogrammi di medicinali nei bagagli.

Prima di riportare quanto letto, abbiamo chiesto una intervista al Dott. Matteucci, una breve telefonata in modo da riportare i fatti senza scagliare pietre senza sentire la versione dei fatti dell’interessato.

L’intervista non ci è stata concessa e comunque possiamo sentire la difesa del diretto interessato sul sito dell’azienda. Matteucci, nel videocomunicato del 27 Settembre scorso, decisamente con toni spesso sprezzanti nei confronti di giornalisti che lo hanno accusato riportando diverse imprecisioni, parla di poteri forti, soprattutto  perché Pharmamatrix avrebbe ostacolato i lauti guadagni dei tanti e tanti corrieri illeciti del farmaco. Parla di querele con toni perentori e nei 14 minuti di “assolo”, quel che ci interessa sapere è riassumibile in pochi secondi. E cioè che ci faceva a Bari con tutti quei farmaci? La risposta giunge dopo un pò: era diretto a San Marino. Dove e perché li ha portati con sé consapevole com’è dei contenuti di quel decreto che tanto critica? Per fare un favore ad 11 malati tumorali, che avrebbero avuto cure a sufficienza per un anno.

Francesco Matteucci,
titolare di Pharmamatrix.
Come vada il processo non ci interessa e non è questo il punto. L’importante era capire cosa era accaduto e qual’era la versione dell’interessato. Alla fine Pharmamatrix resta aperta, Labiofam continua a produrre, e Pharmamatrix continua a distribuire in Albania e, come la mail ricevuta il 9 Settembre ci informava, che Pharma-Matrix aveva stipulato un accordo con il Poliambulatorio Stella Maris di San Marino per l’applicazione del Protocollo Vidatox, permettendo di fatto a tutti gli utenti di ridurre ulteriormente gli spostamenti.

Nel sito del Poliambulatorio non compare la sezione "Protocollo Vidatox"

Nel sito del Poliambulatorio Stella Maris, si poteva leggere relativamente al protocollo Vidatox. Una “sezione in aggiornamento” che ora è scomparsa dal sito. Nel testo si dice anche che “Le pubblicazioni scientifiche recenti riconoscono il potenziale del veleno dello scorpione nel trattamento del cancro.

Sarebbe bello però capire quali riviste scientifiche hanno confermato questo presunto “potenziale”, di certo non le abbiamo trovato in pubmed, una vera e propria banca dati completissima con tutte le pubblicazioni di rilievo.

Stella Maris ha quindi dato via a questo protocollo che consiste, come leggiamo sempre dal sito di Pharmatrix, in  “un dosaggio di attacco della massa tumorale unita a norme comportamentali di vita, e di alimentazione”.

Tornando all’intervista del Dott. Matteucci, il quantitativo di medicinali, intercettati dalla guardia di finanza all’aeroporto di Bari, con destinazione San Marino erano destinati ad undici pazienti per poter garantire loro un anno di terapia. In ogni caso, se un decreto legislativo non permettere l’introduzione di medicinali non iscritti, si sarebbe potuto evitare di adempiere ad un “dovere morale” utilizzando una modalità non idonea, per quanto giustificata possa essere stata.

Nella pagina web del Poliambulatorio, compariva la sezione "Protocollo Vidatox"

Poi ha attaccato “l’impero dei giornalisti facinorosi e stupidi” che dal punto di vista mediatico fanno dell’Italia il Paese delle banane, tra cui il TG5 che riceverà, come ha detto letteralmente, “riceverà una di quelle querele che solamente gli annali della storia potranno ricordare”. Chiede la chiusura della Gazzetta del Mezzogiorno, insomma una vera e propria arringa difensiva nei confronti della stampa. Effettivamente sono state scritte anche diverse inesattezze, tra cui quella relativa alla presunta contraffazione di medicinali di origine cinese. Ciò non ha senso dal momento che è la stessa Labiofam a rifornire Pharmamatrix, di un prodotto orginale che è cubano e non indiano o cinese.

Il Presidente di Pharmamatrix parla di “missione” per quanto concerne la distribuzione del Vidatox. In questo caso ci sentiamo di dire che crediamo sia il profitto la base sul quale si muove Pharmamatrix e che non proprio di missione si tratta, un pò com’è nella natura di tutte le aziende, tra cui le multinazionali farmaceutiche che affiancano a ricerca ed utilità terapeutica lauti guadagni.

Il Presidente nell’intervista dà una notizia in anteprima e cioè che Pharmamatrix avrà degli ambulatori anche nelle Andorre e a Lugano.

Poi parla di quanto costa un malato oncologico in Italia e lo si confronta con il costo del Vidatox. A parte il fatto che il Vidatox non è mai stato considerato un sostituto delle convenzionali terapie oncologiche, va ribadito che la normativa a regolamentazione dei prodotti farmaceutici e dei dispositivi medici in Albania è quanto di più arretrato si possa trovare e che solo l’AIFA per questo motivo si sta muovendo per la frima di protocolli con il Ministero della Salute albanese.

Inoltre va ricordato che un dossier è uno strumento scientificamente provato, che comporta l’impegno di centinaia di ricercatori. Il Vidatox non dispone di alcun dossier che poggia su requisiti scientifici e pertanto i “poteri forti” che ostacolerebbero la promozione del Vidatox non si capisce bene quali siano. Sembra infatti difficile pensare che il veleno dello scorpione possa infastidire o contrastare i guadagni delle case farmaceutiche. Inoltre appaiono fuori luogo studi clinici o studi di fase 4, quando non sono stati presentati gli studi di tossicità. Il Vidatox non ha seguito un iter, quello dell’organo di controllo Italiano (AIFA) ed Europeo (EMA) che è una certificazione, una garanzia nonché un obbligo di legge per l’immissione in commercio di ciò che si vuole spacciare per farmaco.

In definitiva né noi, né Pharmamatrix, né Labiofam possono garantire alcuna cosa su sicurezza, efficacia e qualità del preparato omeopatico e pertanto chi garantisce tali requisiti non lo fa su base scientifica e ostenta una sicurezza che non è garantita.

Abbiamo allora contattato Labiofam, presso la sede dell’Havana, ma dietro un completo silenzio si è celato il Direttore Fraga Castro con tutto il suo staff.

Anche l’Ambulatorio Stella Maris, contattato per mail non ci ha fornito alcuna spiegazione e non ci ha risposto alla nostra semplicissima mail.

Dopotutto noi non siamo certo il TG5…
 
Fonte:  ThisIsCuba

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Per approfondimenti e aggiornamenti: visita il gruppo Vidatox Europa su Facebook.

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